In questo articolo facciamo un giro in canoa nella Riserva Naturale Regionale di Bergeggi, in provincia di Savona.
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Alla vista di una piccola isola non lontana dalla costa viene naturale riscoprire l’istinto dell’esploratore che si annida in noi. L’isola diventa un po’ come la Luna, ci chiediamo come sarà il suo lato che dalla costa è nascosta alla vista, quanto tempo occorrerà per raggiungerla, e se ci aveva mai vissuto qualche lontano parente di Robinson Crusoe. Nel caso dell’isola di Bergeggi, situata di fronte al comune omonimo, questa curiosità aumenta anche grazie alla leggenda del luogo.
La leggenda dell’Isola di Bergeggi
Si narra infatti che gli abitanti del borgo alle pendici del Monte Elena rimasero decisamente a bocca aperta quando un bel giorno, verso l’inizio del VI secolo, videro avvicinarsi alla costa un altro monte, alto poco più di cinquanta metri, che scivolava lentamente sul mare per fermarsi poco distante dalla terraferma.
Si trattava di un isolotto roccioso e coperto da macchia mediterranea, con “a bordo” due santi: Eugenio e Vendemiale, in fuga dalle persecuzioni dei Vandali. Secondo la tradizione popolare sono queste le origini dell’Isola di Bergeggi, oggi Riserva naturale regionale.
Il mistero di Noli
Per quanto riguarda i santi, Eugenio, già vescovo di Cartagine dal 481 al 505, restò a vivere sull’isola che l’aveva miracolosamente “traghettato” davanti alla costa ligure. Vendemiale invece ripartì per la Corsica.
Dopo la morte di Sant’Eugenio, le sue spoglie vennero traslate nella vicina Noli, ma secondo la leggenda, alcuni anni dopo la salma sarebbe tornata sull’Isola da sola… Qualche centinaio di anni dopo, nel 992, i vescovi di Savona costruirono sull’Isola un monastero dove s’insediarono i monaci di Lerino.
L’escursione guidata in canoa
Se i due santi erano in grado di ”surfare” a bordo dell’isola, chi si trova in vacanza dalle parti di Bergeggi può invece fare l’esperienza della sua circumnavigazione grazie alle escursioni guidate in canoa, organizzate dalla Pro Loco di Bergeggi.
L’escursione è adatta praticamente a tutti, basta essere in buona salute e saper nuotare, ma non è importante avere dimestichezza con la canoa: le nozioni necessarie per poter condurre in sicurezza queste agevoli imbarcazioni si possono apprendere in pochi minuti dalla guida che spiega tutto in spiaggia prima di salpare.
Il ritrovo è presso la casetta in legno dello Iat sull’Aurelia, facile da trovare grazie alla mappa che viene inviata via email a chi prenota la gita. Dopo la registrazione, dalla casetta ci spostiamo nella vicina spiaggia dove troviamo un comodo spogliatoio con accanto le toilettes e le docce. Dopo esserci cambiati, possiamo lasciare i nostri oggetti di valore nello spogliatoio che resta accuratamente chiuso per tutta la durata dell’escursione.
Saliamo a bordo!
Ci vengono consegnate le pagaie e a chi desidera, viene anche prestata una maschera da snorkeling. A questo punto siamo pronti per scegliere le canoe e di apprendere ciò che serve prima di metterci in acqua.
Le canoe sono di tipo sit on top, molto comode, stabili e sicure anche se c’è vento e un po’ di onda. La scelta della canoa avviene a volte in base al colore (soprattutto noi ragazze tendiamo a privilegiare l’aspetto estetico), ma anche in base al fatto se si preferisce stare da soli o magari in coppia: ci sono infatti anche delle canoe doppie, ideali anche per portare un bambino. La guida e le ragazze della Pro Loco aiutano tutti a salire a bordo e così, dopo aver preso confidenza col mezzo, partiamo per la nostra gita acquatica nella Riserva Naturale Regionale di Bergeggi.
Primo traguardo: la Grotta Marina, di notevole interesse archeologico e naturalistico, oltre che di grande fascino. Entriamo uno alla volta nella cavità principale della grotta addentrandoci solo quanto basta per poter ammirare le pareti rocciose che molto tempo fa diedero probabilmente riparo all’uomo preistorico.
Dopo la grotta l’escursione continua lungo le falesie e con la visita di altre stupende insenature, passando tra gli scogli sotto gli occhi vigili di bellissimi gabbiani che ci osservano curiosi e tranquilli.
La prua della nostra canoa punta ormai verso l’isola che in un primo momento sembra ancora distante, ma la raggiungiamo presto premiandoci per la piccola fatica con un bel bagno nell’acqua cristallina, ideale anche per lo snorkeling.
La circumnavigazione dell’isola
Qui, come anche in occasione delle precedenti tappe la guida ci spiega la storia e le curiosità legate ai luoghi che visitiamo, sia in italiano che in inglese. Dopo questa pausa possiamo scegliere se fare il giro dell’isola in canoa o riposare un altro po’ e rientrare alla base. Alla fine la curiosità prevale sulla fatica anche per i principianti del gruppo, e così ci avventuriamo controvento nella circumnavigazione dell’isolotto. In realtà, visto che l’immediato perimentro dell’isola è Zona A, cioè vietata sia a nuoto che in canoa, passiamo al di fuori delle boe gialle che delimitano l’area protetta, facendo un giro abbastanza ampio intorno all’isola, cosa che accresce il fascino dell’avventura.
Durante il rientro abbiamo il vento in poppa che facilita la pagaiata, ma anche se ora ci viene facile accelerare, non lo facciamo più di tanto, per non far terminare troppo in fretta la gita: è bello assaporare ancora quel senso di libertà e di contatto diretto con il mare che solo la canoa può regalare.
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